Basta fare una bella foto per avere successo su Instagram? Come fanno gli influencer ad avere tutti quei follower? I tag servono davvero? E, soprattutto, esistono trucchi per scalare il famigerato algoritmo di Instagram e far sì che le nostre le vedano più persone possibili? Sono domande che (forse) da habituè del social fotografico di proprietà di Facebook, vi sarete fatti spesso. Noi ne abbiamo messe in fila 10 su foto, tag, trucchi più o meno leciti, e le abbiamo girate all’esperto Francesco Mattucci, fotografo e Instagramer, autore di corsi sul tema presso l’agenzia Primopiano e co-founder di Garage Raw, la prima instagram marketing agency italiana. E ci ha rivelato che…
Qual è la prima cosa che dobbiamo considerare quando siamo su Instagram?Dobbiamo capire che Instagram, prima ancora che una piattaforma di sharing fotografico, è un social network e come tale va trattato. Chi ci va chiede contenuti originali, pertinenti e rilevanti: gli instagramers vogliono la curiosità nel contenuto e allo stesso tempo la fruibilità del contenitore.
Conta più la bellezza di una foto o la sua originalità?Porsi come obiettivo la creazione di un’immagine semplicemente ‘bella’ significa correre il rischio di produrre e condividere qualcosa senza alcun valore e farsi incastrare nella logica dei like. A mio parere, un feed più “originale”, il distacco dalla logica del like e del consenso, porta più spesso alla creazione di progetti interessanti, che gli altri seguono più volentieri.
Qual è il primo suggerimento da esperto che dà durante i suoi corsi?La cosa più importante è creare quanta più interazione possibile con gli altri utenti. Esplorare la piattaforma, trovare e seguire i profili più interessanti, costruire relazioni che in alcuni casi, nel tempo, si trasferiranno offline, è fondamentale.
Quante foto devo pubblicare in media per ottenere l’attenzione dell’algoritmo di Instagram? O il numero non conta?Il numero delle foto pubblicate non è rilevante per Instagram quanto piuttosto per le persone che seguono il nostro account. Come già detto siamo su una piattaforma social e quindi è necessario essere presenti, meglio in maniera “discreta”, ossia cerchiamo (rispettando i criteri di qualità e progetto) di caricare in quantità tale da farci vedere ma non così tanto da stancare. Secondo la mia esperienza un’immagine al giorno è più che sufficiente, inserendone di più si rischia di ‘cannibalizzare’ quella precedente e di stancare chi ci segue.
Quanto dura una foto su Instagram?Una fotografia ha una vita abbastanza breve, performa nelle prime 6/8 ore dalla pubblicazione poi la sua visibilità cala, è quindi necessario lasciar trascorrere almeno questo lasso di tempo tra l’upload di una foto e il successivo.
Funzionano i tag? Ne metto di generici o solo di specifici?I tag o hashtag sono indispensabili, al contrario di quanto si pensa la loro principale utilità non è tanto quella di dare maggiore visibilità a un’immagine in senso stretto, servono piuttosto a categorizzarla. Instagram non ha (ancora) un’analisi semantica dell’immagine, siamo noi, attraverso gli hashtag, a dargli informazioni utili sul contenuto che abbiamo caricato. Quindi no ad hashtag generici e totalmente inutili (es. beautiful, love, ecc.) ma pertinenti, massimo 30 e non contraddittori tra di loro. Se riusciamo a far capire alla piattaforma il contenuto che abbiamo caricato essa andrà ad inserire lo stesso nella categoria “Esplora” di utenti che non ci seguono ma che hanno i nostri stessi interessi dando quindi alla foto una chance in più per essere vista.
C’è un modo furbo e legale di ottenere più follower?Se si vuole ottenere maggiore visibilità uno degli strumenti “legali” è sicuramente l’utilizzo di inserzioni sponsorizzate. Da pochi mesi è possibile promuovere il proprio profilo direttamente all’interno della piattaforma senza dover necessariamente transitare attraverso il Business Manager di Facebook. Con piccole cifre (2/4 euro) si riescono già a raggiungere risultati notevoli senza andare in contrasto con le policy di Instagram.
Un altro trucco che le viene in mente?Non un trucco bensì una cosa dalla quale non si può prescindere sono le Stories, se si vuole raggiungere larghe fasce di utenti sono lo strumento oggi più efficace, e non sono assoggettate al tanto criticato algoritmo, che Instagram ha sul feed ed è una maniera fresca e veloce per condividere gli istanti che ci piace mostrare.
E se mi iscrivo a un “pod”, un gruppo di instagrammers, di quelli che mettono i like alle mie foto, chiedendomi di ricambiare? Alla lunga funziona?I POD (gruppi di persone che si scambiano like o commenti vicendevolmente) possono servire ad ottenere una grande quantità di interazioni in un breve lasso di tempo. Considerando che l’algoritmo di Instagram premia i contenuti con alte performance già dai primi minuti di pubblicazione essere assistiti da un pod può senz’altro essere utile per far si che il contenuto goda di grande visibilità. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che chi interagisce con te non ha nessun interesse in quello che carichi ma lo fa solamente per avere il medesimo servizio in cambio. Pertanto sono interazioni reali ma non spontanee, eticamente non il massimo.
Domanda da un milione di dollari: come faccio a farmi notare dall’algoritmo di Instagram, in modo che la mia foto ottenga visibilità?Se avessi una risposta certa a questa domanda sarei il primo ad utilizzare il sistema, quello che posso dire senza certezze ma che ho trovato utile è in questa breve lista:
1)Fai più interazione che puoi; 2)Usa molto le Stories; 3)Non seguire solo utenti ma anche #hashtag che ritieni interessanti; 4)Quando commenti usa almeno 4 parole (emoticon escluse); 5)Anche se il numero massimo di hashtag consentito è 30 cerca di usarne una decina al massimo; 6)Non cancellare mai le foto che non ti piacciono o non funzionano, usa la funzione archivia; 7)Sii sempre pertinente nel tuo progetto.